Tarenflurbil non rallenta il declino cognitivo nei pazienti con forma lieve di malattia di Alzheimer
Il peptide beta-amiloide ( Abeta42 ) è implicato nella patogenesi della malattia di Alzheimer.
Tarenflurbil ( Flurizan ), un farmaco che riduce in maniera selettiva Abeta42 ha mostrato risultati incoraggianti sugli esiti cognitivi e funzionali nei pazienti con malattia in forma lieve in uno studio di fase 2.
Uno studio, coordinato da Ricercatori della Boston University School of Medicine, negli Stati Uniti, ha valutato l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di Tarenflurbil in uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha coinvolto pazienti con malattia di Alzheimer lieve, ed è stato condotto in 133 Centri negli Stati Uniti nel periodo 2005-2008
E’ stato permesso il trattamento concomitante con inibitori della colinesterasi o con Memantina.
I partecipanti sono stati assegnati a ricevere Tarenflurbil ( 800 mg, 2 volte al giorno ) oppure placebo.
Gli endpoint co-primari di efficacia erano il cambiamento rispetto al basale al 18° mese nel punteggio totale alla sottoscala ADAS-Cog, versione a 80 punti ( ramo della Alzheimer Disease Assessment Scale - Cognitive Subscale ) e alla scala ADCS-ADL ( Alzheimer Disease Cooperative Studies-activities of daily living ).
Dei 1.684 partecipanti randomizzati, 1.649 sono stati inclusi nell’analisi e 1.046 hanno portato a termine lo studio.
Tarenflurbil non ha mostrato effetti benefici sugli esiti co-primari ( differenza nel cambiamento dal basale al mese 18 vs placebo, in base al metodo dei minimi quadrati: 0.1 per ADAS-Cog; P = 0.86 e –0.5 per ADCS-ADL; P = 0.48) in un’analisi intent-to-treat.
Non sono state osservate differenze negli esiti secondari.
Il punteggio ADAS-Cog è diminuito di 7.1 punti nel corso dei 18 mesi.
Il gruppo Tarenflurbil ha mostrato un piccolo aumento nella frequenza di capogiri, anemia e infezioni.
In conclusione, Tarenflurbil non ha rallentato il declino cognitivo o la perdita di attività della vita quotidiana nei pazienti con malattia di Alzheimer lieve. ( Xagena2009 )
Green RC et al, JAMA 2009; 302: 2557-2564
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